L’Associazione “84100” il 15 marzo a Roma: no al riarmo
L’Associazione Ottantaquattrocento aderisce alla manifestazione del 15 marzo a Roma “Una Piazza per l’Europa” ed esprime una posizione chiara e netta sulla decisione dell’Europa di intraprendere un percorso di riarmo.
“Un appuntamento fondamentale per chi crede in un’Europa diversa, fondata sulla cooperazione e sulla pace – si legge nel documento pubblico redatto dall’Associazione – siamo consapevoli che questo evento è già oggetto di strumentalizzazioni politiche, ma non possiamo permettere che ciò oscuri il suo vero significato: un no chiaro alla corsa agli armamenti e un sì deciso a un’Europa che investe nelle persone, nei diritti e nella giustizia sociale. Fino a oggi, l’Europa ha dimostrato di non avere una reale capacità di negoziazione, interlocuzione e mediazione nei conflitti che hanno investito il nostro continente e le aree circostanti.
La guerra tra Russia e Ucraina ha visto l’UE spettatrice più che protagonista di un processo di pace. Anche nel conflitto in Medio Oriente, l’Europa è rimasta ai margini, priva di una voce unitaria e autorevole, spesso divisa tra gli interessi nazionali dei singoli Stati. La conseguenza di questa debolezza è un’Europa che si muove solo quando la politica americana prende decisioni strategiche, spesso dettate da logiche di opportunità interna più che da un reale interesse per la stabilità globale.
L’assenza di una visione propria ha portato l’UE a rispondere tardivamente, proponendo soluzioni inaccettabili, come il riarmo, che non rappresenta una strada percorribile per la nostra idea di Europa. L’idea di un’Europa che si arma per affrontare un confronto militare con la Russia non solo è profondamente sbagliata, ma è contraria ai principi fondanti dell’Unione stessa – continua il documento – l’Europa è nata per garantire la pace, non per farsi trascinare in una logica di guerra che rischia di compromettere definitivamente il suo ruolo nel mondo. La risposta non può essere l’accelerazione della corsa agli armamenti, bensì un rafforzamento della politica estera e della capacità di mediazione europea.
L’Europa che vogliamo è quella pensata dai padri fondatori: una Comunità coesa, impegnata nelle politiche sociali, capace di costruire una difesa comune che sia davvero europea e, soprattutto, che garantisca diritti e democrazia. Un’Europa autorevole, non armata. Per questo motivo, OTTANTAQUATTROCENTO rifiuta l’idea di un’Europa che sceglie il riarmo come soluzione e chiede un impegno reale per una politica estera comune fondata su mediazione, diplomazia e capacità di interlocuzione. Solo così l’Europa potrà tornare a essere un attore protagonista nella costruzione della pace”.